La dieta mediterranea non è semplicemente una dieta salutare, ampiamente studiata per i suoi benefici, ma è un comportamento alimentare sostenibile che fa bene all’individuo, alla comunità e al pianeta.
Bè, allora bisogna farla conoscere a tutti, pubblicizzarla!
Come comunicare quali cibi preferire e in quali proporzioni consumarli in modo semplice e immediato?
Un modello efficace è quello a piramide in quanto fa capire l’importanza di includere nell’alimentazione tutti i gruppi di alimenti, ma in quantità diverse; sono da consumare maggiormente quelli che si trovano alla base (cioè quelli vegetali), mentre occorre ridurre quantità e frequenze dei cibi che si incontrano salendo verso l’apice (quelli ricchi di calorie, zuccheri e grassi).

La nuova piramide della dieta mediterranea come modello salutare e sostenibile proposto da IFMeD (International Federation Mediterranean Diet)
Questa che vedi in figura è la Nuova Piramide della Dieta Mediterranea sostenibile proposta nel 2016 dall’IFMeD (International Foudation of the Mediterranean Diet).
Il modello definito “MED DIET 4.0” tiene conto di 4 dimensioni: il benessere nutrizionale, i valori sociali e culturali, la sostenibilità ambientale e i benefici economici per i produttori locali.
Oltre alle indicazioni sulle scelte alimentari infatti viene evidenziata l’importanza di un corretto stile di vita: l’adeguato riposo, l’attività fisica regolare e la convivialità. Troviamo inoltre la biodiversità nel piatto, la stagionalità riferita a frutta e verdure e anche i prodotti tradizionali e locali.

Fonte: BCFN. Le raccomandazioni per un’alimentazione sostenibile, 2016.
Osserva anche la piramide ambientale. É nata studiando l’impatto sull’ambiente dei cibi presenti nella piramide alimentare e disponendoli lungo una piramide capovolta.
Accostando le due piramidi si ottiene la “Doppia Piramide” Alimentare-Ambientale elaborata dalla fondazione BCFN (Barilla Center for Food and Nutrition). Gli alimenti per i quali è consigliato un consumo maggiore (come ortaggi e frutta), sono anche quelli con un impatto ambientale minore!
Conclusione: con un unico modello alimentare si perseguono sia gli obiettivi di benessere delle persone che la tutela dell’ambiente.
Fonti: